Comencini ha sempre guardato con intelligenza al mondo infantile, dedicandogli film e inchieste televisive: anche con questa versione del libro di Collodi, trasmessa prima a puntate dalla televisione italiana, ha avuto la mano molto felice.
TRAMA:
Il falegname Geppetto è molto povero e vive da solo. Un giorno riceve dal suo vicino e collega Mastro Ciliegia un pezzo di legno di noce, dal quale scolpisce in una notte un burattino. Il giorno dopo il burattino di legno è diventato un bambino vivo, Pinocchio. Geppetto è felice di avere finalmente un figlio e vende anche la sua unica giacca per comprare un abbecedario per Pinocchio e mandarlo a scuola. Lui però è molto più interessato al teatro itinerante di Mangiafuoco e vende il libro per andare ad assistere a un suo spettacolo. Costui, quando viene a sapere delle origini povere di Pinocchio, si rammarica, libera il ragazzo e gli regala cinque talleri d’oro. Ci penseranno il gatto e la volpe ad impadronirsene approfittando della sua ingenuità credulona.
Se a questo aggiungiamo una dichiarazione di Nino Manfredi (che interpreta Geppetto) in cui afferma: “Alcuni bambini mi hanno scritto offrendomi un cappotto poiché pensavano che io soffrissi per il freddo” aggiungendo “Abbiamo fatto di Geppetto un personaggio libero”, si può comprendere come questo sceneggiato (così veniva definito all’epoca) televisivo abbia davvero lasciato un segno molto particolare nelle varie riletture del testo collodiano.
Grazie alla vivace spontaneità di Andrea Balestri (che all’inizio della lavorazione aveva 7 anni), Comencini riesce ad inserire il personaggio nella propria visione dell’infanzia. Chi è il bambino nel suo cinema? È un essere in formazione che va rispettato nelle sue manifestazioni, anche in quelle esuberanti che gli adulti cercano di contenere. L’infanzia è un periodo dell’esistenza che può essere ricco di una forma di libertà che poi verrà progressivamente ridotta. Era quindi necessario ribaltare sin dall’inizio il personaggio Pinocchio al fine di evitare che il sogno del burattino fosse quello di integrarsi a capo chino nel mondo in cui contano le regole del mondo adulto.