Duel è un film per la televisione di genere thriller-azione del 1971 diretto da Steven Spielberg,[1][2] qui al suo secondo lungometraggio,[3] tratto dall’omonimo racconto di Richard Matheson, che ne curò anche la sceneggiatura.[4] Il film è basato su un avvenimento realmente accaduto a Matheson il 22 novembre 1963, quando un camionista gli tagliò la strada su un’autostrada in California.[5]
TRAMA:
David Mann, tranquillo rappresentante di commercio, sta compiendo un viaggio in auto per lavoro, attraversando il deserto del Mojave. Su una strada semi-deserta supera una vecchia e lenta autocisterna che emette fumo denso dal tubo di scappamento. Poco dopo il camion lo supera di gran carriera per poi rallentargli davanti. David di nuovo supera l’autocisterna, il cui autista suona la tromba, offeso dall’oltraggio. Auto e autocisterna poi si fermano nella stessa stazione di servizio per fare il pieno. L’autista del camion scende, ma David ne scorge solo gli stivali. Il benzinaio, dopo aver aperto il cofano dell’auto per controllare l’olio, avverte David della necessità di cambiare il manicotto del radiatore perché in pessime condizioni ma David non se ne cura.
David riparte e viene nuovamente raggiunto dall’autocisterna, che lo tallona senza sorpassarlo. Per liberarsene, David dà strada ma, appena superata l’auto, l’autocisterna nuovamente rallenta quasi a passo d’uomo. David tenta due volte di superare il camionista ma non lo fa passare. Poco dopo il camionista fa cenno col braccio di sorpassarlo, ma appena Mann ci prova sopraggiunge un furgone che David riesce a evitare solo con una brusca sterzata. Ormai è chiaro che ha a che fare con un esaltato. Su un rettilineo, tenta ancora di superare l’autocisterna che impedisce a David di passare, procedendo a zigzag. Approfittando di una stradina parallela in terra battuta, accelera e riesce finalmente a superare il camion che si rimette all’inseguimento e, raggiuntolo, lo tampona più volte. Per sfuggire, David si infila bruscamente nell’area di sosta di un ristorante danneggiando la vettura. Entrato nel locale, va esausto a rinfrescarsi in bagno. Al rientro, scorge il camion nel parcheggio e così inizia a cercare di individuare il misterioso autista. Nota un tizio dagli stivali molto simili a quelli da lui scorti alla stazione di servizio e lo affronta dicendo di smetterla con quel gioco assurdo. L’uomo non capisce e poiché David insiste con le accuse, scoppia una rissa, ma poi scopre che non era lui visto che se ne va a bordo di un piccolo camion. Sente accendersi il motore dell’autocisterna che riparte: il vero autista misterioso non è mai entrato nel locale.
David tenta di rincorrerlo, ma inutilmente, così ritorna in auto e riparte. Poco dopo incontra uno scuolabus in panne. L’autista gli chiede di aiutarlo spingendo da dietro il bus con la sua automobile ma il paraurti gli si incastra sotto quello dell’altro e l’auto rimane bloccata con le ruote motrici che slittano; da una galleria nelle vicinanze, si scorge il profilo minaccioso dell’autocisterna che, dopo un’inversione, attende David a fari ammiccanti. David intima ai bambini di salire sul bus, libera l’auto e si allontana, mentre l’autocisterna, sopraggiunta, aiuta lo scuolabus a ripartire. David si ferma a un passaggio a livello chiuso ma viene tamponato: l’autocisterna lo sta spingendo verso i binari. David si salva miracolosamente, fermando l’auto sul ciglio della strada e lasciando passare il camion.
David si rimette in marcia, ma presto si imbatte nuovamente nel camionista, che procede lentamente per farsi raggiungere. David stavolta non lo supera, ma si ferma in una stazione di servizio gestita da un’allevatrice di serpenti. Mentre la proprietaria fa il pieno, Mann chiama la polizia da una cabina telefonica per denunciare il camionista psicotico. Il camion però piomba sulla cabina, distruggendola assieme al rettilario mentre l’uomo all’interno esce salvandosi per un soffio. David scappa in macchina e si nasconde in un piccolo disfacimento di automobili accanto alla ferrovia e si addormenta.
Svegliato dal fischio di un treno di passaggio (che credeva fosse il camion), David riparte sollevato, pensando di averlo seminato, ma lo trova parcheggiato sul ciglio stradale, in attesa di riprendere la sfida. Dalle manovre dell’autocisterna David capisce che non può sottrarsi al duello: con l’auto si avvicina al camion e si ferma. David decide comunque di procedere in direzione dell’autocisterna. L’autista lo fa passare ma dallo specchietto vede che riprende a inseguirlo quindi spinge sull’acceleratore, senza riuscire a distanziare l’autocisterna.
A un certo punto da lontano David scorge sul ciglio stradale un’auto con i colori della Highway Patrol Police, con qualcosa di rosso sul tetto che ricorda un lampeggiante. Sollevato dall’idea di essere aiutato, inchioda accanto al poliziotto per chiedere aiuto, ma è l’auto di una compagnia di disinfestazione e l’oggetto sul tetto è un grosso insetto rosso. Riparte con l’autocisterna alle costole che per poco non investe l’addetto alla disinfestazione.
L’inseguimento prosegue per diversi chilometri in discesa e pianura, finché la strada inizia a inerpicarsi. In salita David guadagna terreno ma improvvisamente il manicotto del radiatore cede, causando il surriscaldamento del motore e la progressiva perdita di velocità mentre l’autocisterna si avvicina sempre di più. David è disperato ma fortunatamente riesce a scollinare. In folle, l’auto riacquista velocità e il motore comincia a raffreddarsi. David va lungo a un tornante; frena ma perde aderenza e si schianta con la fiancata contro un costone roccioso. L’autocisterna si dirige contro di lui per schiacciarlo: David tenta di riavviare il motore e riesce a ripartire appena un attimo prima dell’impatto.
L’auto riprende la corsa in salita, sempre sullo sterrato, tallonata dall’autocisterna. La strada finisce in uno spiazzo affacciato su un dirupo. Fatta una brusca inversione, David incastra la sua ventiquattrore sull’acceleratore, punta il muso verso il camion lanciato a tutta velocità e salta fuori un attimo prima del frontale. L’auto esplode contro il muso del camion, il cui autista accelera, non vedendo il burrone a causa delle fiamme. Quando se ne accorge è troppo tardi: aziona i freni e suona per l’ultima volta la tromba che si strozza in un ruggito-lamento mentre l’autocisterna si distrugge nel volo assieme all’auto che l’ha sconfitta. David si gode un attimo di selvaggia euforia e, sfinito, si siede sul ciglio del burrone a lanciar sassi sullo sfondo di un silenzioso tramonto.